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Venerdì, 10 Maggio 2024
  

Il Coro

L'uomo non è solo individuo che pensa e parla. E' anche creatura che canta. E' questo lo scopo della sua conformazione fisico-psichica, tanto che cantare è per lui gesto naturale. Il corpo umano può essere considerato un vero e proprio "strumento musicale": la bocca, corde vocali, polmoni, respiro... Ancor più che per suonare e danzare, l'uomo è fisiologicamente strutturato per cantare.

L'uomo, dunque, pensa, parla e canta. Ma il gesto del canto esige un coinvolgimento molto più pieno del corpo che non l'esercizio del pensare e del parlare. Nella vita dell'uomo, come si insegna e si educa a parlare, così occorre educare e cantare, ricordando che il canto è la sua forma comunicativa più piena, più ricca e più espressiva: cantando, infatti si dona e ci si dona con maggiore intensità.

Cantare in un coro ha un'importanza molto profonda, significa condividere le proprie vibrazioni, condividere i propri stati d'animo e aprirsi non solo all'insegnante ma anche agli altri coristi. Cantare in un coro è una forma di nutrimento. Ci si nutre delle energie altrui, ci si nutre del respiro altrui. E' uno scambio, è qualcosa che riempie l'anima, il corpo.

Cantare in un coro non è il semplice cantare.

Il grande maestro Claudio Abbado pensava al coro come ad una grande orchestra, ma con un aspetto umano molto più profondo:

"Il canto è l'espressione musicale più spontanea e naturale e il coro è la forma più immediata del fare musica insieme. In un coro ogni persona è sempre concentrata sulla relazione della propria voce con le altre. L'ascolto dell'altro è quindi alla base del canto corale e in generale del fare musica insieme. Imparare a cantare insieme significa imparare ad ascoltarsi l'un l'altro. Il coro quindi, come l'orchestra, è l'espressione più valida di ciò che sta alla base della società: la conoscenza e il rispetto del prossimo, attraverso l'ascolto reciproco e la generosità nel mettere le proprie risorse migliori a servizio degli altri".

Claudio Abbado

"I primi uomini erano esseri sonori, luminosi e trasparenti che planavano sopra le acque. Solo a partire dal momento in cui cominciarono a posarsi sulla terra e a mangiarne i prodotti, i loro corpi divennero pesanti e opachi."
Della loro natura resto solo la voce

M. Schneider

"Il coro è una comunità nella quale si deve tendere al massimo controllo della personalità per la maggiore omogeneità possibile di suono e di colore: ciascuno deve dare il meglio di se stesso senza che nessuno dei suoi componenti ne possa menar vanto, mentre d'altra parte qualunque piccola distrazione, una emissione incontrollata di suono, un segno dinamico non rispettato, possono danneggiare tutto il coro e rendere inutile un lavoro di preparazione durato settimane e forse mesi interi! Non è forse questo il migliore specchio della società in cui viviamo, dove tutti dovrebbero tendere a dare il meglio di se stessi per il bene comune, mentre la mancanza di un singolo individuo può essere delitto contro l'intera comunità in cui egli vive?
Il cantare in coro educa alla tolleranza verso gli altri, all'umiltà, alla perseveranza, all'amore verso la comunità: componenti tutte dell'uomo sociale.
E allora perché non diamo al canto corale il giusto posto nella graduatoria dei mezzi educativi, degli svaghi, delle attività di gruppo?"

Roberto Goitre, Da "Validità del canto corale"

 

 

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